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Kombucha: è davvero un elisir di lunga vita?

di Redazione Fitprime  - 

26/11/2019

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Considerato fin dalle origini come una bevanda dalle proprietà miracolose, in grado perfino di permettere il raggiungimento di un buono stato di salute duratura ed allungare la vita, il kombucha non è altro che un infuso a base di tè fermentato, effervescente e dal sapore leggermente aspro.

Ma perché è così famoso? Quali sono le proprietà per le quali viene tanto acclamato? La sua assunzione è priva di rischi o c’è qualche controindicazione?

Scopriamo di più su questa bevanda e sui suoi benefici per restare in forma!

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Origini

Come già anticipato, il tè kombucha non è altro che un infuso a base di tè fermentato (realizzabile sia con la qualità verde che con quella nera), effervescente e dal sapore leggermente aspro.

Questo fa parte delle cosiddette “bevande funzionali”, ossia bevande i cui benefici su una o più funzioni fisiologiche sono stati riconosciuti dalla scienza.

Nonostante non ci siano certezze sull’effettiva provenienza del tè kombucha, sembra che l’invenzione di questo infuso, al tempo noto come “l’elisir dell’immortalità”, sarebbe da attribuire alla dinastia cinese Qin, nel 200 circa a.c..

Al tempo, si riteneva che questa bevanda avesse delle grandi proprietà curative favorite dalla potente azione equilibrante tra stomaco e milza, volta ad ottimizzare la fase della digestione.

Con il crescente interesse per le tradizioni curative provenienti dall’oriente, questo tè miracoloso si è diffuso prima in Russia agli inizi del ‘900, per poi approdare anche in Europa.

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Benefici

Sulla base di alcuni studi effettuati su questo tè fermentato, è emerso che contribuisce a migliorare - e in alcuni casi a preservare - lo stato di salute, riducendo il rischio di insorgenza di alcune malattie collegate anche all’alimentazione.

Tra le numerose proprietà benefiche attribuite a questo elisir, quella più rilevante è l’attività probiotica svolta nel tratto intestinale.

Infatti, il processo di fermentazione alla base della sua preparazione, conferisce all'organismo la possibilità di sfruttare le sostanze probiotiche per accrescere la flora batterica, consentendone anche la diversificazione.

Altri benefici che spesso sono attribuiti al kombucha sono:

  1. .Riduzione dei disturbi del sonno, dei dolori articolari e dell’obesità
  2. .Rafforzamento dei reni e dei muscoli 
  3. .Miglioramento dell’artrite
  4. .Cura delle malattie cardiache
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Controindicazioni

Le proprietà curative del tè kombucha sono spesso state oggetto di discussione: c’è chi lo considera come la cura di tutti i mali e chi, al contrario, lo condanna.

Prima di iniziare ad assumere questo tè, considera sempre che la reazione che potrebbe avere il tuo organismo non è mai uguale a quella di altri.

Come ogni bevanda o alimento sottoposto a fermentazione, anche questo può essere ben accolto dalla flora intestinale o meno.

Se hai intenzione di iniziare ad assumerlo, ma hai dei dubbi o soffri di particolari patologie, consultati prima con il tuo medico di fiducia.

Tra i possibili effetti collaterali riscontrati da chi ha regolarmente assunto questa bevanda, vi sono:

  1. .Tendenza a sviluppare acidosi del sangue 
  2. .Vomito ed eruzioni cutanee
  3. .Contaminazioni batteriche oppure fungine non desiderate
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Preparazione

Sebbene il tè kombucha già pronto all’uso sia facilmente reperibile nei supermercati (anche online), c’è chi preferisce prepararlo autonomamente in casa.

Ingredienti

Ecco tutti gli ingredienti indispensabili per l’autoproduzione:

  1. . senza aromi (qualità verde o nera)
  2. .Acqua filtrata
  3. .Zucchero bianco o di canna (se preferisci puoi sostituirlo con della barbabietola)
  4. .Coltura di batteri e lieviti anche nota come “SCOBY
  5. .Barattolo di vetro (cerca di non utilizzare contenitori in ceramica o in metallo perché, secondo alcuni, potrebbero rendere la bevanda tossica)

Sappiamo già che una fase fondamentale per ottenere questo elisir è quella della fermentazione, la quale si ottiene grazie ad una coltura di batteri e lieviti chiamata SCOBY (Symbiotic Colony of Bacteria and Yeast).

Quest’ultima dall’aspetto di un cerchio gommoso, galleggia sulla superficie del preparato ed avvia il processo di fermentazione una volta a contatto con l’ossigeno.

Fase 1

La prima fase riguarda la preparazione del tè.

A questo scopo è possibile usare sia le foglie di tè che tè in bustina, l’importante è che sia privo di aromi che potrebbero ostacolare il processo di fermentazione.

Dopo aver messo in infusione il tè secondo le proprie preferenze, questo deve essere dolcificato con lo zucchero (la dose preferibile è di circa 100 grammi per ogni litro di tè).

Dopo averlo fatto raffreddare, il tè deve essere trasferito nel barattolo prescelto (meglio se se ne sceglie uno con la con bocca larga).

Fase 2

Dopo aver trasferito il tè possiamo passare alla seconda fase del processo: acidificare la bevanda per favorire ed avviare la fermentazione.

Per questo è necessario aggiungere del kombucha che vi è stato regalato o che avete precedentemente acquistato.

Nel caso in cui non aveste a disposizione il kombucha, potete sostituirlo con aceto di mele non pastorizzato (2 cucchiai per ogni litro di tè). Dopo aver miscelato il tutto è necessario aggiungere poi lo SCOBY.

Assicurati che, una volta aggiunto, galleggi sulla superficie del composto. Nel caso in cui questo non accada entro 3/4 ore, vuol dire che qualcosa è andato storto e bisogna fare tutto da zero.

Fase 3

Siamo adesso alla fase più importante: la fase della fermentazione. Solitamente il kombucha deve fermentare per circa 10 giorni in un ambiente caldo.

Abbiamo già detto che la reazione chimica della fermentazione avviene quando lo SCOBY viene a contatto con l’ossigeno: per questo non devi chiudere il barattolo ma coprirlo soltanto con una garza.

Quando il kombucha raggiunge l’acidità che desideri, togli lo SCOBY dal composto, mettine un po’ da parte per la successiva fermentazione (quindi se hai intenzione di fare altre dosi) e travasa il kombucha così creato, questa volta in una bottiglia da sigillare.

Si avvia così una seconda fermentazione grazie alla quale la bevanda diventa frizzante e alcolica. Ad intervalli regolari apri la bottiglia per evitare che l’anidride carbonica ne causi lo scoppio.

Se preferisci, puoi aggiungere dei pezzetti di frutta o degli estratti di verdura per modificarne il sapore. Quando ritieni che il composto sia frizzante al punto giusto, puoi riporlo in frigo e consumarlo.

Quindi il fungo da cui proviene il kombucha non è altro che il mix di lieviti e batteri, che permette l’ottenimento della bevanda. Durante il processo di fermentazione questa specie di fungo si moltiplica e cambia colore.

I funghi già usati precedentemente devono essere gettati e sostituiti da nuovi funghi, per ridurre al minimo il rischio di contaminazioni fungine.

Il processo di moltiplicazione del fungo permette che il composto di partenza possa essere comprato una sola volta e riutilizzato all’occorrenza per poter creare nuove dosi di tè kombucha.  

autore

Redazione Fitprime