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Nuoto per bambini: benefici, quando iniziare e cosa non fare

di Redazione Fitprime  - 

03/10/2018

' di lettura

Tra le attività consigliate per il corretto sviluppo e crescita dei più piccoli avrai sicuramente sentito parlare del nuoto per bambini.

Sai che, secondo diversi studi, quest’attività apporta tantissimi benefici sia cognitivi che fisici? In questo articolo ti spieghiamo perché non dovresti perdere tempo ed iscrivere subito il tuo bambino ad un corso di nuoto.

Spingere un bambino piccolo ad avvicinarsi ad un’attività di questo tipo è forse il modo migliore per favorire il suo sviluppo mentale e fisico. Il nuoto può essere divertente, stimolante e rilassante non solo per il bambino ma anche per i genitori.

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I benefici

l nuoto, soprattutto se iniziato in tenera età, rappresenta una delle discipline sportive più complete ed efficaci in termini di benefici per la salute.

L’importanza del nuoto per bambini è stata ribadita più volte anche da diversi studi medici secondo i quali insegnare il nuoto ai più piccoli è la chiave per evitare anche possibili annegamenti futuri.

Perché iscrivere tuo figlio (o tua figlia) ad un corso di nuoto per bambini? Ecco qualche motivazione valida!

È uno sport completo

Il nuoto per bambini è uno degli sport più completi che ci siano.

Infatti, ti basta pensare che, anche solo per mantenersi a galla, lavorano tutti i principali muscoli del corpo.

Dalle braccia alle gambe, passando anche per gli addominali, i muscoli lavorano all’unisono per mantenere la maggiore stabilità possibile.

Esercita i muscoli e la coordinazione

La naturale resistenza dell’acqua spinge il bambino a muoversi costantemente, permettendogli di esercitare i muscoli in modo più efficace di quanto faccia quotidianamente e di percepire al meglio il proprio corpo.

Se poi a nuotare è un neonato, grazie questo esercizio potrebbe perfino essere in grado di camminare prima dei suoi coetanei.

Favorisce la capacità respiratoria

La fase della respirazione rappresenta un momento molto delicato per il bambino.

L’immersione controllata sott’acqua gli permette di capire come funziona la respirazione e di ottenere un maggiore controllo, rafforzando anche il cuore e i polmoni.

Nuoto per bambini: benefici, quando iniziare e cosa non fare

Aumenta la fiducia e l'autostima

Uno dei momenti più difficili che si affrontano quando si introduce un bambino al nuoto è quello di superare la paura iniziale dell’acqua ed acquisire così sicurezza.

Il fatto di poter fare dei piccoli esercizi indipendenti, sotto la supervisione di un adulto, permette al bambino di avere una maggiore tranquillità, consapevolezza di sé e di quello che è in grado di fare. Il tutto a vantaggio della sua autostima e fiducia.

Migliora la capacità di apprendimento

Sottoponendo un bambino all’ascolto delle richieste che gli vengono fatte dall’istruttore, il suo livello di comprensione (e di conseguenza anche le sue abilità mentali) migliora notevolmente.

Se praticato in età infantile, capita spesso che i bambini maggiormente stimolati anche da questo punto di vista abbiano minori difficoltà nella risoluzione dei problemi di matematica, ad esempio.

È un'occasione di relax e socializzazione

L’acqua calda delle piscine e la presenza di altri bambini fungono da ulteriore stimolo per il piccolo.

Il movimento gli permette di rilassarsi e prendere familiarità con l’ambiente circostante, abituandosi alla presenza di altre persone al di fuori del nucleo familiare.

Favorisce il controllo del peso

Il movimento, ancor di più quello in acqua, aiuta a bruciare tante calorie e consuma molte energie. Di conseguenza è molto più semplice assicurasi che il bambino abbia sempre il giusto appetito e consumi tutti i pasti prestabiliti.

Infine, irrobustisce le ossa, aiuta la postura e permette di prevenire la scoliosi. Ecco quindi quanto fa bene il nuoto ai bambini!

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Quando iniziare

Diversi studi hanno dimostrato che i benefici apportati dal nuoto si amplificano se quest’attività viene praticata in età neonatale. In particolare, se il bambino viene introdotto al nuoto nei primi mesi di vita (dai 3 ai 6 mesi) gli effetti positivi non sono pochi.

I piccoli movimenti praticati in acqua, assieme a tutti gli altri stimoli provenienti dall’esterno, permettono al cervello di svilupparsi in modo migliore.

Nuoto per bambini: benefici, quando iniziare e cosa non fare

Le articolazioni e i muscoli si rafforzano, il cuore pompa il sangue in modo migliore e aiuta la salute fisica e mentale. Anche il rapporto con i genitori migliora poiché si aumentano il tempo di qualità trascorso insieme, i momenti felici e la fiducia reciproca.

Quando l’attività è praticata da un neonato, non parliamo di un vero e proprio corso di nuoto, poiché ci si limita a piccoli movimenti e brevi apnee.

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Cosa non fare

Se ti rendi conto che il tuo bambino non riesce ad entrare in sintonia con l’ambiente e non riesce a superare la paura dell’acqua, non forzarlo assolutamente!

Non ricorrere a metodi drastici come gettarlo in acqua senza il suo consenso o costringerlo a stare a galla da solo: traumatizzarlo potrebbe seriamente compromettere il suo rapporto con l’acqua.

Procedi invece gradualmente, fissando piccoli obiettivi. Parti dalle acque meno profonde e usa diversi supporti in grado di infondergli sicurezza.

Al contrario, se sei tu ad avere paura che possa farsi male, non mostrarglielo e cerca di trasmettergli sicurezza. Affidati sempre ad una persona competente in materia e lasciati andare al divertimento.

Pensi di avere ancora dubbi sul nuoto per bambini? Se ti accorgi che non gli piace o ne ha troppa paura, non temere. Hai sempre la possibilità di capire insieme al lui quali sono i suoi bisogni e trovare un’altra attività che possa fare al caso vostro.

autore

Redazione Fitprime